Aniversario de la muerte de don Giussani y del reconocimiento pontificio de la Fraternidad

24/02/2013 | 10:30 | Italia / Italy | Pattada (Sassari)
Chiesa di Santa Sabina

Monsignor Angelo Becciu - Sostituto alla segreteria di Stato del Vaticano

Nella ricorrenza degli otto anni dalla morte di don Giussani, in varie parti del mondo, si sono celebrate messe di suffragio. Anche il Sostituto alla Segreteria di Stato Vaticana, monsignor Angelo Becciu, avendo fatto ritorno per qualche giorno a Pattada (SS), sua città d’origine, ha voluto celebrare una messa in suffragio nella parrocchia di Santa Sabina.
Monsignor Becciu ha ricordato con affetto la figura di don Giussani ai fedeli pattadesi. “Don Giussani nella sua vita ha amato Dio e la Chiesa aiutando molti giovani a scoprire Gesù”. Questo, in particolare, l’aspetto sul quale ha insistito il vescovo pattadese riconoscendo “il grande lavoro svolto dal Gius coi giovani delle scuole milanesi. Lavoro che portò alla nascita di Gioventù Studentesca prima e di Comunione e Liberazione poi. Un’instancabile apertura alle domande e alle esigenze di una generazione che respirava la frizzante aria del rinnovamento sessantottino. Giussani seppe poi muoversi con sapienza nella palude degli anni 70, quando la Chiesa stentava a trovare un’armonia, nonostante il Concilio, con vaste aree del suo popolo. Il fondatore di CL fu innovatore e allo stesso tempo campione di obbedienza accettando ogni decisione dei vescovi che incontrò durante il suo cammino.”
Come ricorda lo stesso mons. Becciu “Don Giussani amava in particolar modo il Papa”, un amore e una lealtà che lo resero una figura di interesse e stimata da Giovanni Paolo II, il quale ne riconobbe l’autenticità e la passione per Cristo e per l’uomo. Celebre la metafora, a questo proposito, pronunciata da don Giussani in piazza San Pietro a Roma nel maggio del ’98: “Il vero protagonista della storia è il mendicante. Cioè Cristo mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo”.
“In questi giorni” ha poi concluso fiducioso monsignor Becciu “abbiamo sentito parlare della rinuncia del papa Benedetto XVI al ministero petrino. Il papa non ha rinunciato a servire la Chiesa, ma ha compiuto questo gesto con serenità e consapevolezza e, come lui ci ha detto, per il bene della Chiesa che non è condotta da noi, ma da Dio secondo il suo disegno benevolo. Oggi dobbiamo pregare anche per il Santo Padre, perché il suo esempio e il suo insegnamento aiutino tutti noi ad essere fedeli alla Chiesa. E, come ricordava don Giussani, ognuno di noi abbia il coraggio di essere cristiano vero, coerente, pronto a dare la vita per i fratelli, per la Chiesa e per il Papa”.
(Pietro Lavena)